Sono un’Oratoriana!

Event details

  • 18 Agosto 2020
  • Tutto il giorno
  • Ceglie Messapica (BR)

Sono moglie già da sei mesi, eppure mi sembra ieri che entravo in Chiesa per andare incontro alla mia nuova vita matrimoniale. Oggi ho 36 anni, sono felicemente sposata e per la maggior parte della mia vita, da che lo ricordo, sono stata, anzi sono un’Oratoriana dell’Oratorio di Ceglie Messapica. Ero davvero molto piccola quando ho iniziato, quando mi agganciavo alla gonna di mia sorella più grande per andare con lei e le sue amiche in Oratorio anche se non ne avevo ancora l’età. Eppure, c’era qualcosa che mi richiamava fortemente in un posto che già sentivo casa, dove avrei trascorso tutto il tempo libero che avrei avuto e anche quello che non avevo. In effetti è questo che l’Oratorio deve essere, non un posto dove si riempie il tempo che, diversamente, non sapremmo come spendere, ma un luogo che scegliamo di frequentare esattamente come scegliamo gli amici più cari. Ho vissuto l’Oratorio prima con l’entusiasmo di una bambina felice fra quelle che sarebbero poi state le amiche di una vita, e poi con l’entusiasmo di chi, in prima persona, si sarebbe impegnata a rendere quel posto una casa accogliente per tutte. Tante volte mi sono sentita dire che ero brava, perché mettevo i miei talenti a servizio del bene. Non era vero… Era l’Oratorio che li stava facendo fruttare, facendomene anche scoprire sempre di nuovi. Perché l’Oratorio fa questo, ti prende per quella che sei e, quasi silenziosamente, ti porta a tirare fuori tutto il meglio che hai. E questa per me è una grande verità. Tanto di quello che sono oggi lo devo agli anni trascorsi in Oratorio. È vero, come tutte le cose belle, costa tempo, fatica, dedizione e impegno, ma la cosa più bella è che questa “fatica” il più delle volte la dimenticherai perché la gioia di quello che hai vissuto o sei riuscita a fare con le altre tue collaboratrici ti fa dimenticare tutto il resto.

Non dirò che è stato sempre tutto facile, ma la verità è che per nulla al mondo ho mai pensato di mollare o di poterne fare a meno. Per questo, anche con le altre ragazze dell’Antenna, ho sempre cercato di trasmettere quello che per prima avevo ricevuto, perché ognuna si potesse sentire “unicamente” accolta. L’Oratorio mi ha fatto sentire sempre speciale, quasi unica. E questa gioia, quando la provi, non puoi non volerla anche per le altre. Ogni sforzo, ogni festa, ogni idea in Oratorio nasce sotto questo grande motore. Per il giorno del mio matrimonio ho voluto tante persone intorno, ho minuziosamente compilato l’elenco degli invitati… ma c’è qualcuno che, sono certa, non ha sentito bisogno del mio invito, perché non c’era dubbio che avrebbe dovuto esserci: l’Oratorio. Quando sei pronta a varcare la navata della Chiesa in cui pronuncerai il tuo Sì, il cuore sembra esploderti. Forse pensi anche “non ce la farò mai, troppa emozione…”. Io ero certa che il cuore mi sarebbe scoppiato. E non sono neanche una da grandi slanci emotivi. Chi mi conosce lo sa bene… Eppure! Ma, quando stretta fortemente al mio papà, mi sono avvicinata all’entrata e ho visto tutte le bambine e le Sorelle, un’aria quasi di casa mi ha pervaso. A questo ben presto si sono aggiunte le voci delle ragazze più grandi, le mie amiche di sempre, che con la musica mi hanno accompagnato davanti al mio sposo, quasi tendendomi tutte per mano. Sono arrivata così all’altare, con l’Oratorio al mio fianco, come del resto per tutta la vita, fino a quel giorno e credo anche oggi. Cosa provo oggi? Come mi sento? Mi sento un’Oratoriana che sta vivendo una nuova fase della sua vita ma che non dimentica e mai dimenticherà ciò che l’ha portata ad oggi. Per questo io e l’Oratorio continueremo sempre a cercarci…, come due amici che non ne hanno mai abbastanza di parlarsi e dirsi quanto si vogliono bene!

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